giovedì 18 gennaio 2018

Tanto Iran a Berlino

Che il cinema iraniano sia molto presente nei festival internazionali non è una novità. Ma Berlino è una delle vetrine più prestigiose in assoluto, e porta bene ai colori persiani, avendo già consacrato  opere come About Elly, “Una separazione”, “Taxi Teheran”. Pertanto, essendo la presenza iraniana quest’anno considerevole, la notizia è da rimarcare. Anche se il nuovo film, spagnolo, di Asghar Farhadi,  sarà evidentemente indirizzato altrove (Cannes?).

Per primo è stato annunciato "Pig" di Mani Haghighi (già presente nel 2016 con “A Dragon Arrives!”). “Pig” sarà nel concorso ufficiale, in lizza per l’Orso d’oro. La sinossi recita:


Hassan è arrabbiato. Da tempo non è in grado di fare un film. La sua star preferita non può aspettare e intende lavorare con altri registi. Sua moglie non è più innamorata di lui. Sua figlia è cresciuta ed è ora indipendente dalla famiglia. Sua madre è invecchiata e sta perdendo la memoria. Una sconosciuta attraente lo segue ovunque vada e pretende che Hassan la scritturi nei suoi film. Peggio ancora, un killer si aggira in tutta la città per uccidere registi, tuttavia, finora ha ignorato Hassan. Hassan è indignato: non è forse il più importante regista di questa città? Quindi, perché l'assassino non lo segue? Quando il nome di Hassan viene discusso nei social network come principale sospettato degli omicidi commessi, le circostanze diventano intollerabili. Ora Hassan deve pensare a un piano intelligente per riabilitare il suo onore ....


"Pig" di Mani Haghighi


Altri due film iraniani hanno staccato i biglietti per la Berlinale 2018. 

“Hendi & Hormoz”, una coproduzione tra Iran e Repubblica Ceca, e “Dressage”, solo Iran, sono stati ammessi alla competizione riservata ai cortometraggi. 

Dopo "Valderama”, visto a ‘Generation 2016’ del Festival, "Hendi & Hormoz" segna anche per Abbas Amini la seconda partecipazione alla mostra. Concorrerà nella sezione ‘Generation 14plus’, dedicata a un pubblico di oltre 14 anni. 

“Hendi & Hormoz” si svolge sull'isola iraniana di Hormuz nel Golfo Persico, dove i depositi di ematite nel terreno trasformano le onde dell'oceano in rosso sangue. Hormoz, 16 anni, si è sposato con Hendi, di tre anni più giovane, dopo averle promesso che avrebbe lavorato come minatore. Ma il giovane, interpretato da Hamed Alipour ("Valderama"), si rende conto che non riesce a trovare un lavoro. Quando Hendi rimane incinta inaspettatamente, Hormoz è costretto a fare un patto sconsiderato con un contrabbandiere. 

Quello delle coproduzioni internazionali è un fenomeno in aumento, grazie anche alle aperture diplomatiche che il governo di Teheran ha effettuato negli ultimi anni.

“Dressage” di Pooya Bakoobeh racconta la storia di Golsa e dei suoi amici che, spinti principalmente dalla noia piuttosto che dall'avidità, svaligiano un negozio. 

Questi film rappresenteranno l'Iran al 68 ° Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Inoltre “Ultima Ration, Mountain of the Sun”, una coproduzione tra Libano e Canada diretta dall’iraniano Bahar Noorizadeh è stata invitato al 13 ° programma Forum Expanded della Berlinale. 

Il 68° Festival internazionale del cinema di Berlino si svolgerà dal 15 al 25 febbraio 2018.

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